Quando l’aria calda o vapore acqueo presente all’interno di una stanza entra in contatto con una superficie fredda (esempio muri perimetrali o vetri delle finestre), questo contrasto caldo/freddo genera delle goccioline di acqua. In gergo tecnico si dice che viene raggiunto il punto di rugiada: la cosiddetta condensa.
Come prevenire la condensa.
Progettare un involucro edilizio ben isolato termicamente e correggere l’isolamento termico in edifici esistenti è il modo più efficace per mantenere le superfici interne dell’involucro ad una temperatura superiore a quella di rugiada. Anche una corretta e frequente ventilazione interna, meccanica o naturale, aiutando a ridurre l’umidità interna, previene la formazione di umidità e di muffe. Nel caso di serramenti, quindi, il modo più naturale per ottenere un buon isolamento è l’utilizzo del taglio termico.
Come evitare che si formi la condensa
Trascurare la formazione della condensa favorisce l’insorgere di problemi di umidità e lo sviluppo e la diffusione della muffa. Tale fenomeno, responsabile del degrado estetico delle pareti, può tramutarsi in un rischio igienico-sanitario, deteriorando il comfort indoor e, con esso, il benessere abitativo negli ambienti. Umidità e muffa possono in effetti ridurre notevolmente la qualità dell’aria, provocando una serie di disturbi più o meno gravi per la salute dei residenti.
Per questo, è importante prendere le dovute misure per prevenire la formazione condensa e, in particolare, agire sui fattori che possono contribuire al suo sviluppo. Per evitare che si formi la condensa, è possibile seguire alcuni semplici accorgimenti, tra i quali:
1) Mantenere una buona ventilazione: se la situazione non è eccessivamente grave, una corretta circolazione dell’aria, che permetta di dissipare i vapori che si formano negli interni, aiuta a ridurre il livello di umidità relativa. Per abbassare la concentrazione di umidità, è sufficiente aprire le finestre per qualche minuto al giorno. Tenere sempre le finestre aperte provocano un effetto contrario in quanto gelano l’ambiente. Il consiglio è quello di cercare di ottenere un buon ricambio d’aria fra gli ambienti: in linea di massima è più efficace creare una corrente d’aria tra due o più finestre, piuttosto che lasciare per tutto il giorno un piccolo spiraglio di aerazione. Per questo motivo, è fondamentale assicurarsi che ci siano aperture sufficienti per consentire il flusso d’aria e, se necessario, dotarsi di ventilatori o di impianti di ventilazione meccanica controllata;
2) Isolare le superfici fredde: le aree maggiormente soggette alle basse temperature, come i già citati infissi e muri perimetrali, sono più suscettibili alla formazione della condensa. L’installazione di doppi vetri o il miglioramento dell’isolamento termico delle pareti possono contribuire a ridurre le differenze di temperatura e prevenire la condensazione;
3) Utilizzare apparecchi per il controllo dell’umidità: esistono dispositivi elettronici, come gli igrometri, i deumidificatori o i condizionatori, che possono aiutare a controllare l’umidità nell’aria. Questi apparecchi riducono l’umidità relativa, creando un ambiente meno favorevole alla formazione della condensa;
4) Mantenere la giusta temperatura indoor: garantire livelli termici costanti, evitando un eccessivo raffreddamento notturno, permette di ridurre il fenomeno di disomogeneità delle temperature, limitando l’accumulo di umidità;
5) Evitare di stendere la biancheria in casa: lasciare asciugare gli abiti negli ambienti, magari in prossimità di un termosifone, può far aumentare i livelli di umidità, favorendo la formazione di condensa.
A tal proposito si evidenzia che la Cassazione con la sentenza n. 15615 del 22 giugno 2017 ha rigettato le richieste di risarcimento danni da parte di un condomino per i fenomeni di condensa in quanto trattandosi di un fatto naturale il condominio, non è responsabile.
Per approfondimenti specifici è opportuno consultare un tecnico esperto in “edificio salubrei” e chiedere una consulenza.